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I perchè dell'aggressività dei cani randagi e come possiamo far sì che non avvenga tutto questo

09:27


Sempre più spesso accadono fatti così terribili.
Un'aggressività sicuramente sproporzionata, anche se tutti sappiamo che è bene tenersi alla larga dai cuccioli di qualsiasi specie e razza si tratti, l'istinto materno in gioco è di assoluta protezione, ma generalmente prima dell'attacco c'è la fase diffidatoria.

Il perchè si verifichino sempre più spesso aggressioni così violente è da ricercarsi anche nelle nostre "abitudini" totalmente errate di trattare gli animali, in questo caso i cani.

Cosa può accadere a quelli che vengono abbandonati?

Ne parlai tempo fa, ma riporto fedelmente l'articolo di focus in modo integrale:

Chi sono e come vivono i cani randagi

Nel nostro Paese ci sono 1 milione di “infidi”, cani abbandonati dall’uomo e sopravvissuti alla vita selvatica, che formano branchi, si accoppiano con i lupi, attaccano greggi e minacciano l’uomo. Ecco dove vivono, quanti sono e come ci si può difendere. (Chiara Borelli)

Il fenomeno del randagismo» spiega Giorgio Morelli, capo del Corpo Forestale dello Stato che lavora nel Parco nazionale del Gran Sasso «è divenuto rilevante negli ultimi 40 anni, da quando, con l’abbandono della montagna, si sono liberati territori »

Oggi gran parte delle colture agricole appenniniche (i randagi sono concentrati soprattutto sull’Appenino centro-meridionale) è abbandonata, la selvaggina si è moltiplicata e la legge impedisce l’abbattimento dei cani vaganti (negli anni ’70 venivano abbattuti circa 100 mila cani vaganti ogni anno).
Che quindi si moltiplicano e, generazione dopo generazione, diventano sempre più selvatici.
Una volta erano tutti definiti “randagi”. Oggi si sa invece che ne esistono molti tipi, con caratteristiche diverse, classificati in base al comportamento in natura e nei rapporti con l’uomo. Ecco quali


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