Miele: indicatore di qualità ambientale

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Nell'antichità era considerato un cibo sacro e usato dalle divinità mitologiche perché donava forza e bellezza. Oggi il prezioso alimento, dalle importanti proprietà nutritive, prodotto dalle api è un segno della salute dell'ambiente.
La situazione ambientale che si sta profilando negli ultimi anni sta creando diversi problemi alla produzione di miele nella nostra Penisola e non solo. Le api soffrono incredibilmente l'inquinamento ambientale e l'uso smodato dei pesticidi nei campi, tanto che il loro numero va riducendosi drasticamente ogni anno. Per trovare ancora realtà apistiche di un certo livello è necessario allora spingersi verso ambienti incontaminati, dove la produzione del miele avviene seguendo veri metodi biologici. Due, le realtà di cui parliamo, una nel parco di San Rossore, in Toscana, dove le api in estate producono un miele che gli apicoltori chiamano "di spiaggia", l'altra in Sardegna, dove in autunno si produce il pregiato Miele Amaro di Corbezzolo.

  • MIELE DI SPIAGGIA
Parco di S. Rossore - Toscana
Aroma profumato degli olii essenziali che il fiore di elicrisio rilascia se lo passi tra le mani, rimane per una giornata. È il profumo del mare, del vento, della salsedine racchiuso in questo piccolo fiore che cresce in prevalenza lungo le dune sabbiose della Toscana e del basso Lazio. La fioritura avviene tra maggio e giugno, quando la lingua di sabbia e dune che divide il mare dalla Pineta di Migliarino e San Rossore, sul litorale pisano, si colora di un giallo acceso e nell'aria si spande un delicato profumo.

In lontananza le Alpi Apuane: è un angolo ancora intatto della fascia costiera italiana quello che va dalla foce dell'Arno fino al primo nucleo di case di Viareggio. Siamo all'interno del territorio del Parco Naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli che si estende per una fascia di 30 km sulla costa centro settentrionale della Toscana a cavallo delle province di Pisa e Lucca. Un'area in cui stagni, canali e specchi d'acqua convivono con i boschi di pino creando un ambiente unico. È in questo ambiente protetto che le api riescono a produrre un miele singolare, il Miele di Spiaggia. In realtà le arnie non vengono posizionate lungo le dune sabbiose dove altrimenti verrebbero disturbate dai bagnanti che in estate affollano questo tratto di mare, ma vengono disposte nella pineta, al riparo da luce e vento, a una distanza di 300 metri dai profumati fiori di eilcrisio.


Le api percorrono ogni giorno il tratto che dal bosco le conduce al mare, prelevando il polline dalle fioriture che incontrano quali la santolina, il cisto, la tamerice, il pitosforo. Il fiore di elicrisio o camuciolo, come viene chiamato, lo trovano sulle dune ma dispone di una quantità di polline modesta. Nel tentativo di ricavare da questo fiore profumato quanto più polline possibile, le api si impregnano degli olii essenziali contenuti in esso, trasportandone l'essenza nelle arnie insieme all'altro nettare raccolto. Il risultato è che il miele acquista un profumo particolare: di sabbia, di mare, di estate; tanto che gli apicoltori della zona lo hanno chiamato Miele di Spiaggia. È un miele raro, di alta qualità e del quale se ne producono solamente piccole quantità. Il colore è ambrato e cristallizza al diminuire della temperatura in modo fine e pastoso, il sapore tende al dolce con sfumature dovute alle varietà di polline immagazzinato nelle arnie. Per far sì che il poco nettare prodotto dalle fioriture estive possa bastare alla produzione del miele ogni produttore esegue la turnazione degli alveari. In questo modo si cerca di conservare l'operosità dell'alveare che altrimenti, in mancanza del polline e in funzione delle condizioni climatiche particolari presenti all'interno della pineta, verrebbe meno.


  • MIELE DI CORBEZZOLO
SARDEGNA
SE È VERO che il mondo dell'apicoltura sta attraversando difficoltà per il cambiamento climatico e per l'inquinamento che provocano la decimazione degli alveari e la riduzione della produzione di miele, la situazione in Sardegna è migliore. La zona della Marmilla, tra le province di Oristano e Cagliari si caratterizza per un ambiente naturale incontaminato: paesaggi unici, frutto dell'intervento positivo e secolare dell'uomo e della natura, affascinano il viaggiatore che per la prima volta si reca in questi posti così lontani dal turismo delle zone costiere. Molte, in questa zona, sono le realtà degne di nota, non solo sotto l'aspetto naturalistico ma anche sotto quello enogastronomico. In particolare intorno alla Riserva Naturale di Monte Arci, a pochi chilometri dal centro di Ales, paese che ha dato i natali a Gramsci, si concentra la produzione di alcuni dei migliori mieli italiani ricavati dalla fioritura spontanea della Macchia mediterranea. Piante quali corbezzolo, erica, cisto, lavanda, offrono alle api il nettare delicato che trasformano in miele all'interno dei loro alveari. È soprattutto quello di corbezzolo, Mebi de Olioni, la cui fioritura avviene tra fine ottobre e inizi dicembre, che merita un'attenzione particolare. L'Arbutus Unedo, sempreverde, che cresce fino ad un'altezza di 1000 metri produce una corolla floreale bianca o rosacea da cui le api ricavano il pregiato nettare.

repubblica.it

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