Turismo sì, turismo no....dipende!
07:01Ho trovato molto interessante leggere l'introduzione al sito WWF dedicato al turismo.
Ogni cosa ha due facce e non esistono verità assolute, l'importante è l'uso che facciamo di momenti, esperienze e via dicendo ed il turismo rientra in questo quadro che raccoglie tutto.
Vi riporto qua le parole di F. Pratesi:
Il turismo: un’arma a doppio taglio che può salvare o distruggere la natura.
Dipende da come viene gestito. Se in qualche luogo le masse immense dei turisti (903 milioni di arrivi internazionali nel 2007, il 6,6% in più rispetto al 2007) possono annichilire le culture locali, devastare ambienti intatti, invadere parchi nazionali attentando alla loro wilderness, va anche detto che questa attività (complessivamente un giro di affari, a livello mondiale, di 650 miliardi di euro nel 2007 che offre lavoro a decine di milioni di persone) deve essere anche lo stimolo principale per la conservazione dell’ambiente.
Non vi sarebbero, oggi, parchi nazionali nel Terzo Mondo se essi non attivassero flussi notevoli di ecoturismo e, in conseguenza, di valuta pregiata. Nessuna forza al mondo impedirebbe ai governi africani o indiani, sudamericani o del sudest asiatico di destinare all’agricoltura per le loro masse affamate le savane, le giungle, le paludi, le foreste oggi adibite a parco nazionale. E solo la presenza di turisti seawatchers fa si che le barriere coralline nelle Filippine come nelle Seychelles,alle Maldive come in Madacascar siano difese dai pescatori locali, dai cacciatori subacquei, dai raccoglitori di madrepore e di conchiglie. Perciò il turismo deve sempre di più divenire un turismo sensibile e delicato, rispettoso dei luoghi e delle culture locali, di evasione e non di invasione.
leggi tutto
0 commenti