Donna distrutta a 12 anni: una vita che neanche i sogni può mettersi, una vita che non è una vita ma un'incubo.
13:03Dove ogni diritto umano è negato, dove l'uomo diventa il mostro più spietato che ci possa essere, dove una madre non è mai stata tale, dove c'è solo violenza e offesa, soprusi e schiavitù, proprio là, al centro di questa realtà è nata e vive Margherita, che adesso ha 12 anni
Il racconto devastante di una vita che niente ha a che fare con il più lontano sogno di normalità, di una vita che neanche i sogni può mettersi, una vita che non è una vita ma un'incubo.
Il racconto devastante di una vita che niente ha a che fare con il più lontano sogno di normalità, di una vita che neanche i sogni può mettersi, una vita che non è una vita ma un'incubo.
Margherita ha 12 anni, vive in periferia a Fortaleza, dietro il porto, dietro la discarica, dietro il niente della città.
Ecco, il niente è il suo quotidiano, il vuoto è quello che la circonda, la povertà assoluta, ma nello stesso tempo la spensieratezza, l’incapacità di ragionare come un adulto, l’adulto avido, aguzzino che invece sa come riempire il suo vuoto usando la malvagità.
L’adulto, sua madre, che usa la figlia per arricchirsi o semplicemente per sopravvivere, e usa Margherita nella peggiore forma, vendendola.
Si, la vende al postribolo, dove lei stessa lavora, dove lei stessa è la gerente.
La mamma di Margherita, ha 40 anni e da quando ne ha 15 lavora e vive dentro a un bordello.
Lei è stata venduta dalla sua famiglia a un uomo che in cambio di una televisione e un frigorifero si è preso lei.
La mamma di Margherita si chiama Orchidea.
Non conosce altra realtà che quella del bordello.
Non conosce l’amore.
Non conosce la luce del giorno.
Non sa leggere e scrivere.
Margherita è figlia di uno dei tanti che entra e esce dal bordello.
Chi è?
Come si chiama?
Lei non lo sa... e né è interessata a saperlo.
Orchidea ha abortito varie volte, con le tecniche peggiori, fino a diventare sterile, ma fra un aborto e l’altro ha deciso di non abortire e portare a termine questa gravidanza. Tutti si chiedono perché, lei stessa se lo chiede, ma qualcosa di inconscio deve essere scattato in lei, per portarla a fare questa scelta. Forse sperava di lasciare il bordello, forse credeva di amare, forse pensava che poteva essere diverso, forse semplicemente per un attimo si è amata e rispettata.
Ma solo per un attimo, perché durante tutta la gravidanza ha continuato ad avere rapporti con i clienti, ha continuato ad abusare di droghe, alcool, ma qualcuno lassù l’ha amata indipendentemente da tutto e gli ha messo fra le braccia una creatura sana, forte e con la voglia di vivere.
Altro segnale per decidere di smettere con la vita che stava facendo, altro regalo, ma Orchidea ha continuato ad essere sorda, ha continuato a vivere nel bordello e prostituirsi, fino ad arrivare a gestire lei stessa il bordello alla morte della matrona della casa.
Sì perché è sempre stata fedele, non ha mai tentato di scappare, non ha smesso di lavorare durante la gravidanza, e la nascita di Margherita non ha mutato la sua dedizione al bordello e ai clienti; anzi, tutto ciò ha fatto si che alla morte della matrona del bordello lei diventasse la nuova gerente.
Ha smesso di prostituirsi, ora gestisce lei le varie prostitute e i clienti che entrano, e in alcuni momenti si ricorda che ha una figlia, quando qualche cliente gli chiede come sta, quanti anni ha, solo per un interesse sessuale, perché Orchidea se ne ricorda talmente bene che Margherita non ha un gioco, non ha mai visto la luce fuori dal bordello, non ha mai giocato con sua madre.
E ora Margherita, a 12 anni, viene iniziata a questa vita, ed è iniziata con l’asta della vergine.
L’asta consiste nel collocare nel centro del bordello la vergine e chi offre di più si guadagna la notte con lei, e letteralmente può fare tutto quello che vuole, usare-abusare di lei fino al giorno dopo.
Questa vergine è Margherita, che non è ancora donna, che non è ancora formata completamente, ma è già posseduta da un uomo. L’orco continua, non si ferma, è insaziabile.
La notte è sua, l’asta l’ha vinta lui e vuole approfittare di tutti gli istanti a sua disposizione. Sa che fino all’alba può restare dentro quella stanza e ci resterà.
Al mattino l’orco lascia la stanza, e la povera Margherita è viva, è sporca di sangue, piange, sta male, non riesce ad alzarsi, ma nessuno appare sulla porta per aiutarla, questo nessuno che non appare è sua madre.
Da questo momento ha capito che è da sola, ha capito che l’unica persona che conosce, di cui si fidava, che ama, è la prima che l’ha tradita, è la prima che ha abusato di lei, è la prima che gli fa conoscere il dolore, l’odio, la rabbia, il disprezzo.
Da questo momento la sua vita diventa ciò, essere sfruttata dall’orco.
Margherita come sua madre non sa leggere e scrivere.
Margherita come sua madre non conosce l’amore.
Margherita come sua madre beve e si droga per sopportare il tutto.
Margherita vede il mondo fuori dalla finestra della sua stanza, vede la discarica da un lato, vede la strada piena di ragazzine più o meno sue coetanee che in vari punti della strada aspettano, cosa aspettano, chi, si chiede lei?
Orchidea gli dice che aspettano quello che aspetta lei, la sola differenza è che loro lo fanno in strada.
Per Margherita è diverso, loro vedono il sole e la luna, loro parlano fra di loro e forse in alcuni momenti si aiutano, loro sono tante, loro sembrano libere agli occhi di Margherita.
Ovviamente non è così, ma Margherita non conosce ancora il mondo fuori.
Sono abusate come lei, sono vendute periodicamente come lei, nessuno le rispetta, come fanno con lei.
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