Se sono proprio loro a chiederlo....

09:03


La popolazione degli squali si fa facendo sempre meno numerosa e dato che sono predatori ai vertici della catena alimentare la loro presenza è d'importanza vitale al fine di mantenere il giusto equilibrio.

Proprio per questo motivo a Washington si sono riunite persone che hanno avuto la sventura di essere vittime di attacchi di squali per chiedere che questi fantastici animali sia salvati dal rischio estinzione

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Un gruppo di vittime di attacchi di squali - molti hanno perso un braccio o una gamba nei drammatici incidenti - si è riunito oggi a Washington al Congresso americano per chiedere misure protettive a favore degli animali con i quali hanno avuto terrificanti incontri ravvicinati. "Se persino noi chiediamo di salvare gli squali dalla estinzione, allora proprio tutti possono farlo", sottolinea Chuck Anderson, aggredito nel giugno del 2000 da uno squalo gigantesco nel Golfo del Messico.

L'animale gli ha prima dilaniato quattro dita di una mano e quindi strappato il braccio destro (fino al gomito). Altri otto superstiti hanno avuto esperienze simili. Quasi tutti, dopo il trauma iniziale, hanno vissuto un periodo di risentimento nei confronti degli squali. Ma col passare del tempo è giunta anche la consapevolezza che i predatori si sono limitati a seguire il loro istinto. "Gli squali sono feroci, sono implacabili - afferma Anderson - Ma non è colpa loro: sono nati in questo modo".

Il biologo marino Mike deGruy ha vissuto una esperienza altrettanto spaventosa. Mentre nuotava nell'Oceano Pacifico è stato attaccato da uno squalo grigio che gli ha provocato gravi ferite. "Ho nuotato per 25 minuti in acque infestate di squali mentre continuavo a spargere sangue nell'acqua - ricorda il biologo - Ero un'esca vivente: non riesco ancora oggi a capire perché gli altri squali non mi abbiano attaccato".

A favorire la riunione delle vittime è stata Debbie Salamone, una convinta ambientalista che lavora per il Pew Environment Group (uno squalo le ha strappato il tendine di Achille di un piede) che ha fatto un giro di telefonate tra persone attaccate in passato dai predatori. Solo due vittime hanno respinto la sua offerta.

Un terzo degli squali che vivono negli oceani sono già in pericolo di estinzione. Sono minacciati soprattutto dall'uomo: la zuppa ricavata dalle loro pinne è considerata una prelibatezza in diversi paesi. Il gruppo chiede al Congresso sa di approvare nuove restrizioni alla pesca degli squali. Gli scienziati affermano che la sparizione degli squali provocherebbe conseguenze disastrose nell'eco-sistema oceanico.

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