Pio Pio atto secondo

11:11


Vi ricordate di Pio Pio? Il simpaticissimo allocco che era stato adottato da una famiglia, ma poi era stato loro tolto in quanto specie protetta?


Ebbene, Pio Pio è fuggito dalla riserva che lo ospitava! E ha fatto bene secondo me!

Nel gennaio scorso la storia di Pio Pio aveva fatto molto discutere in Rete. Lui è un allocco che, 14 anni fa, caduto dal nido ancora piccolo, venne trovato in un bosco e cresciuto in casa di una coppia di anziani di Grosotto (Sondrio). A seguito di una denuncia, venne poi posto sotto sequestro perchè appartenente a una specie protetta e affidato alla Riserva Naturale Regionale Valpredina.

Proprio i responsabili dell'Oasi Wwf comunicano, attraverso il loro sito, l'ultimo, e forse definitivo, aggiornamento su questa vicenda: Pio Pio è volato via verso la libertà. Nella notte del 24 marzo, a causa del forte vento, si è venuto a xreare un foro nella rete della voliera di III fase (quella cioè dove gli animali recuperano la capacità di volo) in cui era custodito.

Dunque l'allocco è libero e sembra anche in buone condizioni secondo quanto aggiungono sul loro sito: «Non possiamo dire che Pio Pio fosse già pronto per la liberazione, ma possiamo ritenere che riuscire a passare dalla fessura della rete è stata sicuramente un'impresa possibile solo per un animale in buone condizioni».

Nel dare la notizia i responsabili dell'Oasi hanno voluto anche dare, forse per l'ennesima volta, una risposta a tutti coloro che, in modi più o meno educati, hanno manifestato la loro protesta per il sequestro.

Da un lato sottolineano l'aspetto normativo della vicenda: a chi si è rivolto a loro chiedendo la restituzione alla coppia di anziani come se fosse una "cosa" di proprietà, la riserva risponde: «Vale la pena ricordare che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelato nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale».

Ma è l'aspetto naturalistico che sembra più importante e sentito dai volontari del Wwf: «Gli animali selvatici appartengono a tutti noi ed a loro - concludono nella notizia sul sito della Valpredina - è innanzitutto dovuto rispetto per il ruolo che svolgono nell'ecosistema, ai quali deve essere indirizzato un nostro affetto».

Un modo dunque per ricordare che l'amore per gli animali talvolta può portare a commettere degli errori: «In questa vicenda l’errore di fondo è stato commesso quando appena rinvenuto l’animale non ci si è rivolti ad un centro di recupero autorizzato».

lazampa.it

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