DOSSIER,IN 35 ANNI RICCHEZZA VITA PIANETA SEGNA-30%

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Mentre la popolazione mondiale continua ad aumentare, la ricchezza di vita sul Pianeta crolla. Nel giro di 35 anni, dal 1970 al 2005, gli esseri umani sono passati da 3,71 miliardi a 6,48 miliardi, contro un declino dell'indice del Pianeta vivente del 30%. Questo indice rileva le condizioni della biodiversita', analizzando circa 5mila popolazioni di 1.686 specie di animali vertebrati (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci) e alcune aree indicative dello stato di salute della Terra, come ecosistemi forestali, marini e delle acque interne. E' un po' come un indice di borsa, che in questo caso segue le variazioni delle popolazioni animali, considerate come scostamento medio rispetto al valore del 1970. A scattare questa fotografia i dati del Living Planet Report 2008, prodotto dal Wwf insieme alla Societa' Zoologica di Londra e al Global Footprint Network, che si basa su tre indici aggregati: del Pianeta vivente, dell'impronta ecologica e dell'impronta idrica. L'Impronta ecologica misura la domanda dell'umanita' sulla biosfera in termini di superficie di terra e mare produttiva dal punto di vista biologico, necessaria alla produzione delle risorse che le persone utilizzano e all'assorbimento dei materiali di scarto generati. La biocapacita' poi indica la possibilita' del Pianeta di rigenerare le sue risorse. L'indice del Pianeta vivente globale mostra un trend medio di -28% dal 1970 al 2005, meglio quello della zona temperata, che comprende la zona polare (+ 6%), decisamente in perdita invece l'indice della zona tropicale (-51%). L'indice terrestre segna una diminuzione media del 33%, quello marino del 14% e delle acque dolci del 35%. L'indice della foresta tropicale vede un calo del 60% delle popolazioni animali e quello delle zone aride del 44%.

ansa.it

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