Aids: se parte la caccia agli untori

17:45


Si calcola che siano 33 milioni le persone che nel mondo hanno contratto il virus dell’Hiv, con 3 milioni di nuovi contagi ogni anno. Dati allarmanti, ma un rapporto appena presentato da International planned parenthood federation, un’organizzazione di cui fanno parte 180 associazioni che si occupano di salute sessuale e riproduttiva, lancia un altro tipo di allarme: sarebbero già 58 i Paesi nel mondo che criminalizzano l’Hiv o utilizzano leggi già esistenti per perseguire le persone che trasmettono il virus. Altri 33 Paesi starebbero vagliando la possibilità di varare leggi simili.”La criminalizzazione è un’arma assai spuntata per la prevenzione dell’Hiv”, sostiene la federazione, “Eppure dal Regno Unito agli Stati Uniti, dal Mali al Mozambico, dall’Azerbaijan all’Australia sono sempre di più i Paesi che utilizzano la legge per criminalizzare l’esposizione all’Hiv e la trasmissione del virus”.

Ma l’Hiv è un virus, non un crimine, affermano con forza tutti gli attivisti che si battono per la parità di diritti di chi ha contratto l’Hiv, che non va trattato diversamente da qualunque altro cittadino, aggiungendo un marchio di infamia al già pensate fardello della malattia.
E se sono molti i Paesi africani che applicano queste leggi in maniera assai rigida, spesso senza fare troppe distinzioni tra chi trasmette il virus intenzionalmente e chi semplicemente espone gli altri all’Hiv senza contagiarli, anche in Occidente sono molti i Paesi che hanno optato per una linea dura. Negli Usa sono 32 gli Stati con leggi che criminalizzano la trasmissione dell’Hiv, e si calcola che migliaia di persone abbiano già fronteggiato l’accusa di aver diffuso il virus. In Canada nel 2005 una donna incinta con Hiv che aveva taciuto la propria condizione ai medici infettando di conseguenza il bambino è stata accusata di negligenza criminale e condannata a sei mesi con la condizionale e tre anni di libertà vigilata. E nel Regno unito dal 2001 a oggi 16 persone sono state persegute con l’accusa di aver diffuso l’Hiv.

Secondo il rapporto, lungi dal servire come utile strumento di prevenzione, le leggi che criminalizzano il virus non fanno che rendere ancora maggiore il sommerso, spingendo chi è infettato dall’Hiv a tenerlo nascosto e quindi contribuendo di fatto alla propagazione silenziosa del virus prima e della malattia poi.


panorama.it

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