noi umani ed il panda...cosa in comune?
22:54I biologi del laboratorio di Shenzhen affiliato all’Istituto di genomica di Pechino hanno diffuso con soddisfazione i risultati raggiunti nell’ambito del progetto internazionale “genoma del panda gigante”, lanciato a marzo 2008 con la collaborazione di scienziati cinesi, britannici, statunitensi, danesi e canadesi. Secondo il cantonese Wang Jun, la decodifica della mappa del genoma del panda gigante permetterà ai ricercatori cinesi di capire le ragioni che spingono questi animali a cibarsi solo di un particolare tipo di bambù, il perché dell’esistenza del pelo nero intorno agli occhi e i motivi delle loro difficoltà a riprodursi. “Sequenziando il genoma del panda gigante abbiamo posto le basi genetiche e biologiche per ottenere una più profonda conoscenza di questa peculiare specie”, ha ribadito Wang Jun.
Secondo gli esperti di Shenzhen il panda gigante potrebbe essere una sottospecie dell’orso bruno, mentre la mappa del suo genoma è geneticamente più vicina a quella del cane (80%) e dell’uomo (68%) piuttosto che a quella del topo. Per il sequenziamento del Dna è stata scelta una femmina di tre anni, Jing Jing, panda del centro di allevamento e ricerca di Chengdu, nella provincia del Sichuan.
Dal momento che in Cina i panda giganti che vivono allo stato brado sono meno di 1.600, alla base del progetto internazionale “genoma del panda gigante” vi è l’obiettivo di individuare i fattori che limitano le capacità riproduttive della specie per poi aiutare i panda a procreare più cuccioli, soprattutto per evitare l’estinzione di quello che da secoli rappresenta uno dei principali simboli della Cina, tanto da indurre la classe dirigente di Pechino a regalarne di tanto in tanto una coppia di esemplari ai Paesi confinanti in segno di pace.
Nel frattempo, alcuni veterinari dello zoo di Wuhan, nella Cina centrale, preferiscono continuare ad aiutare i panda giganti a rilassarsi bevendo zuppa di pollo almeno due volte al mese. Se è utile per alleviare lo stress degli uomini, non può non esserlo per i panda. Soprattutto dopo aver scoperto che la mappa del genoma delle due specie è così tanto simile.
panorama.it
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