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07:52La battaglia dei browser
Explorer, Firefox, Opera, Safari. Sono solo alcuni dei programmi con cui ogni giorno milioni di persone affrontano i flutti del Web. E mentre infuria la lotta per un punto percentuale in più sulla torta degli utenti, Google si lancia nella mischia con Chrome. Che però ha qualche difficoltà
E' ormai questione di poche ore e il primo aggiornamento significativo di Firefox 3, la versione 3.1, sarà rilasciata ufficialmente. Quello che c'è già, a disposizione di chiunque non tema di installare un programma ancora instabile sul proprio pc, è la versione Beta 2 del nuovo rilascio. In cui le principali innovazioni promesse sono già disponibili, eccetto la navigazione protetta. Una delle novità più attese a ben guardare, capace di portare Firefox a competere con Google Chrome, che del completo anonimato online, attivabile con un clic, fa giustamente vanto.
Nonostante questa e altre innovazioni, Chrome però non ha ancora un ruolo nella feroce battaglia dei browser web e anzi, dopo l'euforia iniziale, cede un po' il passo. Ecco un grafico della diffusione media dei browser per numero di utenti attivi, calcolato da Ars Technica.
Come si vede, la percentuale di utenti di Internet Explorer (Microsoft) è ancora preponderante. Ma l'erosione del terreno di Explorer ad opera di Firefox è costante, probabilmente per la diffusione multipiattaforma del programma e l'incremento generale di pc basati su Linux e i buoni successi di Apple. Nonostante questi ultimi il browser della mela, Safari, non vede particolari aumenti di importanza sulla torta del web. Del resto Firefox funziona benissimo in ambiente Mac e le sue caratteristiche di personalizzazione estrema lo rendono appetibile a un'utenza più esigente.
Quello che colpisce, anche dalle interviste dirette con gli utenti realizzate da istituti statunitensi, è lo scarso appeal dell'outsider di lusso, Google Chrome. Al momento del lancio, complice un portentoso "buzz" tra blog, utenti e stampa, il browser di Google sembrava rappresentare un concorrente temibile già da subito per Microsoft e Mozilla.
Ma in realtà, considerando anche l'instabilità del programma (Chrome è ancora in fase beta), non sono pochi i navigatori che decidono di farci un giro saltuariamente ma di utilizzare il proprio browser di riferimento storico per le sessioni internet più importanti, soprattutto quelle professionali.
Costante anche la crescita di Opera, un browser idealmente a metà tra Firefox e Internet Explorer, giunto alla versione 9 e dalle performance ottime. Più diffuso in ambiente mobile che su postazioni fisse o laptop, Opera può contare su un motore efficiente e utilità di navigazione ben ideate, che però non bastano a farlo uscire dal cono d'ombra dei principali attori. Ma per chi non vuole o non riesce a cambiare, Opera rimane un eccellente "secondo browser", da far partire quando il preferito si pianta o non digerisce pagine particolarmente ostiche - cosa che a Google Chrome capita abbastanza.
Entro poco tempo, forse prima della fine dell'anno, Microsoft rilascerà la versione 8 di Internet Explorer. Un motore di navigazione migliorato e snellito, interfaccia utente più moderna (che non in pochi definiscono fortemente ispirata da Firefox) e integrazione assicurata con Windows 7, il sistema operativo che sostituirà Windows Vista il prossimo anno. Questi i punti di forza, confermati dalle versioni beta rilasciate finora, che inaspriscono la battaglia tra le piattaforme. O, a scelta, insaporiscono il brodo perennemente primordiale in cui le interfacce uomo-web, per definizione, nascono, crescono ed evolvono.
per votate il tuo browser
kataweb.it
Nonostante questa e altre innovazioni, Chrome però non ha ancora un ruolo nella feroce battaglia dei browser web e anzi, dopo l'euforia iniziale, cede un po' il passo. Ecco un grafico della diffusione media dei browser per numero di utenti attivi, calcolato da Ars Technica.
Come si vede, la percentuale di utenti di Internet Explorer (Microsoft) è ancora preponderante. Ma l'erosione del terreno di Explorer ad opera di Firefox è costante, probabilmente per la diffusione multipiattaforma del programma e l'incremento generale di pc basati su Linux e i buoni successi di Apple. Nonostante questi ultimi il browser della mela, Safari, non vede particolari aumenti di importanza sulla torta del web. Del resto Firefox funziona benissimo in ambiente Mac e le sue caratteristiche di personalizzazione estrema lo rendono appetibile a un'utenza più esigente.
Quello che colpisce, anche dalle interviste dirette con gli utenti realizzate da istituti statunitensi, è lo scarso appeal dell'outsider di lusso, Google Chrome. Al momento del lancio, complice un portentoso "buzz" tra blog, utenti e stampa, il browser di Google sembrava rappresentare un concorrente temibile già da subito per Microsoft e Mozilla.
Ma in realtà, considerando anche l'instabilità del programma (Chrome è ancora in fase beta), non sono pochi i navigatori che decidono di farci un giro saltuariamente ma di utilizzare il proprio browser di riferimento storico per le sessioni internet più importanti, soprattutto quelle professionali.
Costante anche la crescita di Opera, un browser idealmente a metà tra Firefox e Internet Explorer, giunto alla versione 9 e dalle performance ottime. Più diffuso in ambiente mobile che su postazioni fisse o laptop, Opera può contare su un motore efficiente e utilità di navigazione ben ideate, che però non bastano a farlo uscire dal cono d'ombra dei principali attori. Ma per chi non vuole o non riesce a cambiare, Opera rimane un eccellente "secondo browser", da far partire quando il preferito si pianta o non digerisce pagine particolarmente ostiche - cosa che a Google Chrome capita abbastanza.
Entro poco tempo, forse prima della fine dell'anno, Microsoft rilascerà la versione 8 di Internet Explorer. Un motore di navigazione migliorato e snellito, interfaccia utente più moderna (che non in pochi definiscono fortemente ispirata da Firefox) e integrazione assicurata con Windows 7, il sistema operativo che sostituirà Windows Vista il prossimo anno. Questi i punti di forza, confermati dalle versioni beta rilasciate finora, che inaspriscono la battaglia tra le piattaforme. O, a scelta, insaporiscono il brodo perennemente primordiale in cui le interfacce uomo-web, per definizione, nascono, crescono ed evolvono.
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