Terra di belle donne

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Il turismo sta sempre più allargando i suoi confini ed anche questo angolo di Cina abitato da un'etnia che rischia di scomparire già ad oggi, non scampa all'invasione più o meno barbarica, che accelererà il processo

Siamo nelle province Yunnan e del Sichuan, vicino al confine con il Tibet.
La maggioranza della popolazione, la cui stima si aggira secondo alcune fonti sui 30.000 individui, secondo altre sui 50.000, è stanziata nei pressi del lago Lugu, e nell'Himalaya tibetano.


Si tratta del popolo Mosuo, anche detto "popolo delle belle donne", ed in effetti l'altra metà del cielo di questa etnia è veramente bella, ma non è l'unica particolarità che la contraddistingue.

Stiamo infatti parlando di un popolo dove i rapporti tra uomo e donna sono "regolati" diversamente da quello che generalmente si verifica nel resto del mondo.



Il loro costume è spiegato chiaramente nel seguente brano tratto da Wikipedia:

La cultura è definita dagli stessi Mosuo come matriarcale. Probabilmente sarebbe più corretta definirla come "matrilineare", tuttavia tale definizione non rispecchia ancora la reale complessità di tale cultura. Ogni persona di ogni clan-casa possiede il nome della donna più anziana, la madre del clan. I nomi, come la proprietà della casa e della terra, sono esclusivamente ereditati dalla stirpe femminile. A circa tredici anni, dopo la cerimonia d'iniziazione, le ragazze sono considerate membri a pieno titolo del clan ed hanno la chiave della loro camera da letto. Tuttavia il potere politico rimane nelle mani degli uomini, quest'ultimo particolare non rende la cultura Mosuo un vero matriarcato. La matriarca di un clan, con l'aiuto delle sue sorelle, si occupa degli affari sociali, economici e della casa. È l'amministratrice di tutti le possedimenti del clan: la casa, i campi, gli animali ed i prodotti alimentari domestici, come i cavalli, che sono di solito usati dagli uomini del clan (i suoi fratelli ed i figli). Generalmente il fratello viene scelto per essere il rappresentante del clan e aiuta la matriarca negli affari esterni, la comunicazione con i vicini e la pianificazione del lavoro degli uomini. Durante le danze in onore della dea dell'amore "Gan mu", le giovani donne scelgono un nuovo partner fra i giovani uomini. Gli uomini non possono scegliere. L'eletto ha il diritto di andare a trovare la donna nella propria camera da letto la stessa notte. Tuttavia la mattina seguente all'alba deve lasciarla perché non ha alcun diritto di vivere con essa. Tale pratica viene detta in cinese zou hun, matrimonio-passeggiata. I figli appartengono esclusivamente alla madre ed al suo clan. I fratelli delle giovani donne si prendono cura delle nipotine e dei nipoti, che sono considerati come loro figli. Quindi agli zii è affidata la paternità sociale dei bambini, tipica delle società matriarcali. La paternità biologica non ha alcuna importanza. I bambini, secondo i Mosuo, vengono dal regno degli antenati e non da un uomo dell'altro clan, poiché le antenate vengono venerate i bambini sono sacri. Secondo i Mosuo le antenate ritornerebbero in vita attraverso i bambini. Durante lo sviluppo del bambino, i membri del clan lo identificano con un antenato. Alla cerimonia d'iniziazione, alla bambina verrà dato il nome dell'antenata a cui è stata associata e da quel momento viene considerata a tutti gli effetti come una reincarnazione dell'antenata stessa. Quando una anziana donna muore, durante la sua cerimonia funebre il costume d'iniziazione di una ragazza di tredici anni e dei viveri, sono posti vicino alla sua bara, perché secondo i Mosuo: "ritornerà come giovane donna."

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