ne è passato di tempo, sembra, dalle visite via telefono....
22:35Non so...
l'articolo di Corriere.it
La mania dei genitori di fotografare o filmare i propri figli in ogni momento, da quando cominciano a sorridere a quando mangiano la prima pappa, può trasformarsi in un ottimo sistema per tenere sotto controllo la loro salute e verificare se stanno crescendo normalmente. L’idea l’ha avuta un gruppo di ricercatori della Washington University, guidati da Julie Kientz, che hanno così creato BabyStep: un sistema, che attraverso foto digitali e video, può registrare e analizzare eventuali problemi medici fin dall’inizio. Se la maggior parte dei genitori si ricorda la prima volta che un bambino muove i primi passi, chi di loro può essere così preciso nel descrivere il momento in cui impara a fissare la punta di un dito indice? Vi chiederete qual è l’importanza, ma i medici ritengono che l’incapacità a compiere questo atto, a una certa età, possa addirittura indicare un rischio di autismo.DISTURBI DI VISTA E UDITO - Di solito i pediatri pongono una serie di domande ai genitori per verificare alcune tappe fondamentali dello sviluppo, a partire dalla nascita fino ai cinque anni, e attraverso le loro risposte possono capire se esistono problemi di linguaggio, per esempio, oppure disturbi della vista o dell’udito. Ma al giorno d’oggi i genitori sono sempre di corsa e, nonostante tutta la loro buona volontà, non sempre osservano attentamente i figli. Finisce che li vedono di più attraverso la telecamera che dal vero. BabyStep può ovviare a questi problemi. Per ora, i ricercatori hanno testato il sistema su otto famiglie per tre mesi e hanno appena presentato i risultati a Boston nel corso di una conferenza su Human factors in computing system.
GENITORI PIU’ INFORMATI - Il sistema messo a punto dai ricercatori è composto da una telecamera fissa, che viene sistemata dove il bambino gioca: i genitori possono premere il pulsante di registrazione quando lo ritengono opportuno. Le immagini vengono poi analizzate attraverso un programma e confrontate con una serie di parametri medici in grado di segnalare se tutto funziona. I genitori ne possono poi discutere con i pediatri (che potranno prendere visione delle immagini) o addirittura creare un report da sottoporre al medico. Lo studio pilota ha dimostrato che i genitori, grazie a questo sistema, sono in grado di raccogliere il doppio delle informazioni rispetto a chi non ce l’ha.
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