La storia di KORA E KUMA

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Nati in Francia pochi mesi fa, questi cuccioli sono stati sfruttati da fotografi senza scrupoli ed hanno vissuto una triste storia che riporto di seguito

Hanno finalmente trovato casa e sono di nuovo insieme i leoncini sequestrati dalla Guardia di Finanza e dal Corpo Forestale dello Stato a Viareggio e Palermo. I due cuccioli, nati in Francia poco più di due mesi fa (il 10 novembre) sono stati gli involontari protagonisti di una vera e propria odissea. Neanche il tempo di completare lo svezzamento che i due piccoli di leone sono stati trasferiti in Belgio e da lì acquistati da due fotografi che li hanno utilizzati a scopo di lucro per scattare fotografie insieme ai loro clienti nei pressi di circhi equestri italiani. Nel nostro Paese i due cuccioli sono arrivati il 18 dicembre. L’efficace operazione della Guardia di Finanza, battezzata “Panthera Leo” e diretta dal Capitano Giuseppe Convertini della II Compagnia di Livorno, ha però consentito di smascherare il traffico illecito; la prima a essere rintracciata, nei pressi di un circo equestre (estraneo alla vicenda) attendato a Viareggio, è stata la leonessa; mentre il maschietto è stato messo sotto sequestro non appena sbarcato al porto di Palermo. Stamani il piccolo leone di Palermo, scortato dal Corpo Forestale dello Stato che è subito intervenuto nelle operazioni di sequestro, si è ricongiunto con la sorella, ospite già da qualche giorno del “Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica Monte Adone”, vicino a Sasso Marconi (Bologna). “Appena arrivato – ha dichiarato all’Enpa Mirca Negrini, Responsabile del Centro di Monte Adone – Kuma ha voluto subito avvicinarsi a Kora. Sembrava che si stessero abbracciando. Erano sicuramente molto felici. Dopo aver mangiato si sono accucciati l’uno accanto all’altro per un meritato riposo”. “Gli agenti del Corpo Forestale – ha aggiunto Mirca Negrini – hanno viaggiato tutta la notte per portare fin dalla Sicilia il piccolo leone”. La Protezione Animali, ringraziando Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato, non può fare a meno di sottolineare come l’esito positivo di tale vicenda sia, purtroppo, più un’eccezione che la regola. In Italia, infatti, mancano strutture adeguate ad accogliere il gran quantitativo di animali esotici sequestrati ai trafficanti, mentre molti zoo continuano a fare riprodurre animali-prigionieri con il pretesto di salvaguardare le specie in via di estinzione. “Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale – ha dichiarato Giovanni Guadagna, Responsabile Ufficio Cattività di Enpa -. Di fronte alla difficoltà di trovare una sistemazione temporanea, inizialmente il cucciolo sequestrato a Palermo è stato affidato, sia pure per pochi giorni, a un circo, recentemente destinatario di un decreto penale di condanna per maltrattamento di animali. Ad ogni modo – ha concluso Guadagna - questa volta la vicenda è terminata con un lieto fine e i ringraziamenti a Guardia di Finanza, Corpo Forestale, e ovviamente, al Centro di Monte Adone, sono senz’altro meritati” . (15 gennaio)
enpa.it

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