Il caldo autunno artico prolunga il digiuno dell'orso polare

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Il video della calotta polare che si sta sciogliendo

Nuovo record autunnale per le temperature dell'Artico: cresce quella dell'acqua mentre si abbassa la salinità complessiva per effetto della fusione. Dopo un'estate segnata da una fortissima riduzione del ghiaccio marino - seconda solamente al record del 2007 - gli specialisti stanno registrando un autunno insolitamente mite con una temperatura dell'aria che arriva ad essere anche di 5 gradi centigradi al di sopra della media stagionale.
Le implicazioni della progressiva trasformazione dell'ambiente artico non sono state ancora definite nel loro complesso, ma già singole ricerche confermano alcuni fenomeni come la colonizzazione verso settentrione di alcune specie arbustive, la riduzione superficiale dello stato del permafrost sia in Russia che in Canada, la transitabilità estiva delle rotte polari di nord-ovest e nord-est. C'è dunque chi vede con interesse una possibile accelerazione del processo di scioglimento dei ghiacci, anche in considerazione delle grandi potenzialità della regione sul fronte delle risorse energetiche (gas e petrolio) catturate nei suoi fondali. Il cambiamento allarma invece i naturalisti che ritengono l'Artico il più fragile degli ambienti. Trai segnali d'allarme c'è infatti il destino dei grandi mammiferi carnivori come l'elefante marino, il tricheco e l'orso polare, quest'ultimo vero e proprio simbolo del territorio. Per quanto possente, l'orso è ufficialmente minacciato dal cambiamento e, dallo scorso maggio, è stato inserito nell'Endangered Species Act dal governo degli Stati Uniti.

Si prolunga il digiuno dell'orso polareQuesto formidabile nuotatore e camminatore, presente secondo stime canadesi in circa 25mila esemplari nell'intero territorio artico, è abituato anche ad affrontare dei lunghi digiuni durante l'estate. Il grande nuotatore ha comunque bisogno del ghiaccio marino per lanciare l'agguato alle sue prede, che sono troppo veloci per essere catturate nell'acqua. Proprio in questo periodo dell'anno si rinnova lo spettacolo del grande mammifero che attende di mettersi in movimento - e di cacciare - sul mare ghiacciato. La città di Churcill, nello stato canadese del Manitoba è così diventata la vera e propria capitale mondiale del "bear-watching". Il clima relativamente più mite assicura buoni affari: il pack non si consolida e la stagione si prolunga, almeno fino a quando l'orso saprà sopportare il digiuno che quest'anno rischia di durare qualche giorno in più.

ilsole24ore.com

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