Assomiglia al nostro all’epoca in cui la vita metteva radici sulla Terra
07:02DUE PIANETI - In passato erano già stati avvistati due possibili pianeti intorno alla stella-madre, più un anello esterno di corpi ghiacciati analoghi ai nostri oggetti trasnettuniati presenti oltre l’orbita di Nettuno (tra i quali è stato inserito lo stesso Plutone) e racchiusi nella fascia di Kuiper. Ma ora affinando le osservazioni, Spitzer, che scruta nella lunghezza d’onda dell’infrarosso, ha rilevato due zone più interne popolate da pianetini, “materiale in costruzione” di possibili pianeti o frutto di collisioni. «Questo sistema solare assomiglia al nostro all’epoca in cui la vita metteva radici sulla Terra» commenta Dana Backman, astronomo del Seti Institute a Mountain View, in California e autore dell’articolo che apparirà nel prossimo numero di gennaio di Astrophysical Journal in cui racconta il lavoro compiuto.
UN PIANETA SOLIDO COME LA TERRA? - La presenza di questi corpi rocciosi o metallici – si fa notare – intorno ad altre stelle è un possibile indice della presenza di pianeti solidi come la Terra in orbita nelle aree vicine all’astro e di massicci pianeti gassosi nelle vicinanze della fascia come accade per il nostro Giove subito oltre gli asteroidi. Le fasce scoperte da Spitzer ruotano ad una distanza di tre e venti unità astronomiche (una unità è la distanza Terra-Sole): la prima si colloca quindi nella stessa posizione in cui si trova l’unica fascia di asteroidi che il nostro sistema solare possieda tra Marte e Giove. E analogamente uno dei due pianeti scoperti in passato, nel 2000, è sistemato proprio a 3,4 unità astronomiche; quindi come Giove. E’ la prima volta che si riscontra una somiglianza di questo tipo. L’altro possibile pianeta esistente era individuato nel 1998 e dovrebbe essere posizionato in vicinanza del bordo interno dell’anello più esterno tra 35 e 90 unità astronomiche. Ma la scoperta di una seconda fascia di asteroidi interna fa supporre agli astronomi l’esistenza di un terzo pianeta e quindi tutti ne sono alla caccia in una zona a circa 20 unità astronomiche. Potrebbe essere proprio lui il responsabile dell’esistenza della stessa fascia. Alla ricerca ha collaborato anche Massimo Marengo dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge (Usa).
RICERCA DI UNA CIVILTA’ ALIENA - Dalla fantasia alla scienza (o dalla scienza alla fantasia?), per Epsilon Eridani il passo sembra sempre più breve. Forse avevano ragione gli astronomi nel 1960 quando la stella era una dei pochi soggetti considerati e indagati per cercare di individuare segni di una possibile civiltà aliena?
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