La stella marina killer
09:03Alcune delle più sensazionali barriere coralline del “triangolo del corallo“, uno dei templi della biodiversità terrestre, sono state distrutte. Questa volta però la colpa non è dei cambiamenti climatici, ma della stella corona di spine (Acanthaster planci), una grossa stella di mare che si nutre di coralli duri.
Questo è quanto emerge da un’indagine condotta lo scorso mese da un gruppo di scienziati della James Cook University di Townsville, in Australia e dalla Wildlife Conservation Society indonesiana.
Lo studio ha interessato la barriera che circonda Halmahera, un’isola indonesiana situata al centro del triangolo che collega l’arcipelago delle filippine, la penisola della Malesia e le isole Salomone.
L’echinoderma, che può arrivare a contare 93 bracci per un’estensione massima di 50 centimetri di diametro, deve il suo nome alle spine che ricoprono il corpo. Si nutre di coralli duri, di cui ingerisce i tessuti molli estroflettendo lo stomaco dalla bocca, lasciando lo scheletro della colonia perfettamente bianco e pulito.
Ed è proprio con questa tecnica che l’animale ha attaccato il 20 per cento delle barriere di Halmahera e ha ridotto la copertura dei coralli di oltre il 95 per cento. Anche in questo caso però c’entra lo zampino dell’uomo.
La popolazione di Acanthaster planci ha infatti subito un incremento anomalo: l’immissione incontrollata in mare di reflui provenienti dalle attività agricole ha prodotto una prolificazione massiccia di microalghe, il “piatto” preferito delle larve di questi echinodermi.
fonte modusvivendi
0 commenti